Quali sono le tecniche tradizionali e per cosa si distinguono le tecniche? Una puntata di Quello di Arte Blog Radio Podcast Freestyle dedicata alla parte più intima dell’arte: la materia.
Continua a leggere Freestyle 8 – Tecnicamente!Freestyle 7 – Questioni di peso
Nella rappresentazione gli artisti si sono cimentati nella regola delle proporzioni e delle geometrie alla ricerca della purezza. In questa puntata di Quello di Arte Bolg Radio Podcast Freestile ci muoveremo in quella che è la rappresentazione sacra, valutando il concetto di peso in un viaggio tra il leggero e il pesante dall’Egitto antico a Michelangelo: una storia mai raccontata. Come potrà continuare?
Continua a leggere Freestyle 7 – Questioni di pesoFreestyle 6 – Mescolare o dividere
Il divisionismo non come stile ma come vera tecnica pittorica proiettata verso il futuro. Il colore non si mescola ma viene accostato facendo vibrare le onde elettromagnetiche. Una puntata di Quello di Arte Blog Radio Podcast Freestyle che va oltre la storia dell’arte.
Continua a leggere Freestyle 6 – Mescolare o dividereLa tragedia di Marsia
Marsia era un sileno che viveva nella regione della Frigia, in Anatolia. La sua tragedia è legata a uno strumento musicale chamato oulos, un flauto a doppia canna inventato dalla dea Atena per riprodurre il lamento lanciato dalle Gorgoni quando Perseo decapitò Medusa. Accadde però che la dea della Sapienza si accorse che mentre suonava l’oulos le altre dee dell’Olimpo ridevano di lei perché il soffiare, gonfiando le guance, le deformava il viso. Atena, stizzita buttò via lo strumento proprio in Frigia, sulle rive del fiume Meandro, mentre passava di lì Marsia.
Quello di Arte a ByNight
Quello di Arte che fa la webradio va alla radio. Ecco la registrazone della puntata di ByNight dove sono passato a fare un saluto.
Freestyle 5 – La poetica degli oggetti
C’era una volta la natura morta ma alle avanguardie del novecento non bastava. Gli oggetti nel XX secolo si caricano di significato e sembrano diventare gli unici capaci di definire un’emozione. Non solo semplici simboli ma ciò che T.S. Elliot e Eugenio Montale definivano come correlativi oggettivi dal valore universale. A Quello di Arte Blog Radio Podcast oggi parleremo della poetica degli oggetti.
Continua a leggere Freestyle 5 – La poetica degli oggettiFreestyle 4 – Si fa presto a dire “luce”
La luce è un elemento importante dell’Arte. Oggi, Quello di Arte Blog Radio Podcast vi vuole accompagnare in un viaggio che ha come guida la luce cercando di capire quanto questo elemento sia importante e ricco di variazioni e di modalità di interpretazione.
Continua a leggere Freestyle 4 – Si fa presto a dire “luce”Freestyle 3 – La scomparsa del soggetto
Il Novecento e le avanguardie artistiche hanno gradualmente disgregato il protagonista principale dell’arte, ovvero il soggetto. Oggi a Quello di Arte Blog Radio Podcast vi voglio raccontare questo lento passaggio in direzione un’arte che va verso l’astratto, che va verso l’assoluto.
Continua a leggere Freestyle 3 – La scomparsa del soggettoFreestyle 1 – Di nuovo classico
L’arte della Ragione pura è quella del neoclassicismo. In poche parole l’arte che si fa con la razionalità guardando a un Antico accessibile a tutti, quello greco-romano. Iniziano oggi delle lezioni Freestyle di Quello di Arte Blog Radio podcast.
Continua a leggere Freestyle 1 – Di nuovo classicoIl futurismo
Coraggiosi, audaci, ribelli. Il pugno, lo schiaffo, la macchina, la guerra. Con queste parole i Futuristi presentano la loro avanguardia artistica il 20 febbraio 1909 pubblicando il Primo manifesto scritto da Filippo Tommaso Marinetti. Fino a che punto arriveranno. L’incontro di oggi di Quello di Arte Blog-Radio Podcast è dedicato al futurismo.
Picasso e il Cubismo
Iniziano ufficialmente gli incontri di Quello di Arte Blog Radio Podcast. La puntata di oggi è su Picasso e il percorso che lo porta al cubismo e non solo. Andremo oltre vedremo le trasformazioni che ha avuto in se questo stile. Quando ammiriamo un’opera di Picasso non vediamo solo un quadro ma assistiamo alla metamorfosi dell’arte una volta messa in mano all’artista più famoso e fertile del XX secolo.
L’espressionismo
Il secondo incontro (non ufficiale) di Quello di Arte Blog Radio Podcast è sull’Espressionismo. Chi sono i Fauves e perché sono così diversi dagli artisti del die Brücke? Uno contrasto Francia-Germania radicato nella loro storia secolare.
Klimt
Gustav Klimt è l’artista che incarna non solo gli aspetti principali della secessione viennese, ma anche del liberty. Il primo incontro (non ufficiale) di Quello di Arte Blog Radio Podcast è dedicato a lui e alla sua opera più significativa, il ritratto di Adele Bloch-Bauer.
Continua a leggere KlimtMesopotamia
Il metodo canoviano
L’umanesimo rinascimentale trova la sua esasperazione nell’illuminismo e nel pensiero positivista della fine del ‘settecento e per i primi vent’anno del XIX secolo. Ciò che era iniziato timidamente con una ripresa dell’identità e della centralità dell’uomo rispetto al divino, diventa nel periodo dei lumi l’estromissione di tutto quello che non appartiene al principio di realtà. Nasce un pensiero scientifico che analizza tutto quello che si può dimostrare con i cinque sensi.
Continua a leggere Il metodo canovianoLeonardo, in poche parole
Contrapposto e prospettiva aerea.
Leonardo é per definizione il primo artista del cinquecento, non solo perché Vasari lo colloca all’inizio del terzo libro delle vite, il volume che si conclude con la vita di Michelangelo, ma perché inizia a ragionare nell’arte rinascimentale in un modo nuovo inedito.
Dal consumo al sacro. É solo Pop-Art!
E chi l’ha detto che solo quel che è sacro può essere una icona?
La Pop-Art è un fenomeno che non poteva nascere in altri posti fuorché a New York. Il momento giusto è stato proprio negli anni ‘sessanta del ventesimo secolo.
Quando c’era la magia
Nella “storia dell’arte” lo spartiacque con la preistoria é il momento in cui l’arte non é più magica, propiziatoria, ma diventa celebrativa.
pittura rupestre, Santa Cruz, Argentina.
Gustav Klimt. Ritratto di Adele Bloch-Beuer
Il bello di mettere insieme tutto quel che è bello.

Che sia bella non ci sono dubbi, la moglie dell’industriale Ferdinand Bloch-Bauer produttore di zucchero nella Praga di fine ottocento. É bella al punto che Gustav Klimt mette in “coro” la potenza dell’arte facendo in pittura quella che poi è l’idea degli artisti della Secessione Viennese: il Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale. Anche se il primo che parla di questo concetto è il filosofo tedesco K.F.E. Trahndorff, chi gli da vero slancio é il musicista tedesco Richard Wagner nei suoi saggi “Arte e rivoluzione”, in “L’opera d’arte dell’avvenire” e in “Opera e dramma”: la musica, il teatro, la danza e le arti figurative contribuiscono entrando in una perfetta sintesi tra loro.
A Klimt non sfugge la teoria e anziché far dialogare le arti mette in comunicazione tre momenti della storia.
Il più evidente è quello che riporta dall’arte bizantina. Col pennello simula le tessere dei mosaici che aveva visto a Ravenna, nelle teorie di beate vergini e dei santi di Sant’Apollinare in classe, nei ritratti di Giustiniano e Teodora a San Vitale. I tasselli, allora, scomponevano l’uomo in particelle infinitesimali dando a chi osservava l’opera le caratteristiche del disegno divino che era comprensibile guardando nell’insieme tutte le più piccole entità del creato. Immagini bidimensionali, prive di prospettiva, fuori dalle regole del mondo e intime nell’assoluto del pensiero divino.
L’assenza di prospettiva è anche la stessa che si trova nella pittura egizia, destinata agli dei, fatta di un canone che mostra ogni elemento del corpo nel modo migliore esso possa essere rappresentato: il viso di profilo; l’occhio frontale così come il busto e le braccia; al contrario le gambe e i piedi che tornano a essere viste lateralmente; tutto rigorosamente senza spazialità. Questa pittura antica oltretutto é vincolata al linguaggio segnico dei geroglifici che, nel ritratto di Adele, si condensano in motivi decorativi a triangolo, a seme, a occhio di Rà che la vestono azzerando ogni volontà di volumetria.
L’ultimo elemento che emerge è quello del ritratto. Reale, perché di una persona vera stiamo parlando ma privo di volumetrie, se non fosse per il belletto che arrossa le guance della donna. Anche qui però c’è un ulteriore riferimento al rinascimento, non solo della scelta di una tela quadrata come era in uso nelle pale daltare. Klimt guarda, e non é un caso, all’ultimo esponente della grande tradizione del gotico fiorito e cortese. Lo stile decorativo di Botticelli si manifesta con una linea cloisonne cangiante che scontorna il ritratto e che ferma ogni minimo accenno della realtà riportandolo all’idealizzazione e alla decorazione del disegno tributando all’immagine tutti i valori del sacro.
Pablo Picasso. Guernica.
Il 26 aprile 1937, la Luftwaffe tedesca appoggiata dall’Aviazione Legionaria Fascista bombarda la capitale basca Guernica. Il governo spagnolo commissiona a Picasso l’opera che avrebbe dovuto decorare l’ingresso del padiglione spagnolo dell’Esposizione Mondiale di Parigi dello stesso anno.
Nel frattempo la spagna capitolava sotto i colpi di Francisco Franco e l’opera non ritornò in patria. Rimase fino al 1981 al MoMA di New York dopodiché fu riportata al Museo Reina Sofia di Madrid.
L’opera critica la guerra, tutte le guerre. Annullando il colore, scegliendo tinte monocrome, Picasso porta la riflessione sulla cancellazione della vita. L’opera si divide in quattro sezioni:

