Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai
(San Giovanni Valdarno, 21 dicembre 1401 – Roma, 1428)
Pittore
Tommaso, ricorda Vasari, trascurava tutto della sua vita tranne la pittura. Per lui sia il vestiario che le questioni di soldi passavano in secondo piano al punto che i toscani lo soprannominarono con il dispregiativo Masaccio. In qualche modo la sua pittura è altrettanto dura e aspra al punto da far sembrare i personaggi che interpreta veri perché non edulcorati dalla perfezione della geometria, come andava di moda nel medioevo. Perciò Masaccio è un artista moderno: perché carica di realtà il divino allo stesso modo di come farà un secolo dopo Michelangelo; infonde un’espressività talmente viscerale da anticipare di quattro secoli e mezzo il grido di Munch.
Un artista concentrato sulla concretezza dell’uomo al punto da subordinare a questo il garbo del ragionamento nella scienza della prospettiva. Tutti nel ‘400 facevano di prospettiva, ma a Masaccio poco importa.
Maestri: Anche se non confermati storicamente Masaccio può aver consumato il suo apprendistato da Bicci di Lorenzo. Per tradizione si da anche allievo di Masolino da Panicale.
Collaboratori: Masolino da Panicale, Filippo Brunelleschi
Allievi: [Nome]
Cronologia Minima:
- 1401 – Nasce a San Giovanni in Altura – oggi San Giovanni Valdarno. É figlio del notaio Giovanni di Mone Cassai e di Jacopa di Martinozzo.
- 1418 – Si sposta tra Firenze e San Giovanni Valdarno.
- 1422 – Realizza la sua prima opera pubblica, il trittico di San Giovenale nella chiesa di Cascia a Reggello
- 1423 – Fa un viaggio a Roma insieme a Filippo Brunelleschi
- 1424 – A Firenze entra a far parte della gilda dei pittori di San Luca.
- 1425 – Dipinge in collaborazione con Masolino la Cappella Brancacci
- 1426-28 – Dipinge la Trinità nella chiesa di Santa Maria Novella. L’impianto architettonico dell’affresco è disegnato da Brunelleschi.
- 1428 – Muore a Roma. Vasari riporta il sospetto di un probabile avvelenamento.
Caratteristiche dello stile:
- La ricerca dell’anatomia è estremamente volumetrica, le sue figure appaiono ben tornite e pesanti, fortemente chiaroscurate e inserite nello spazio.
- I personaggi si caricano di una forza espressiva data dall’attenzione alla descrizione dei moti interiori
- Intreccia in un modo personale la storia e il racconto si fa emozionale. Nell’affresco del Tributo la storia parte dalla parte centrale, poi procede verso sinistra e infine si conclude, a destra, nell’estremo opposto.
Opere di riferimento:
Bibliografia:
- John T. Spike, Masaccio, Rizzoli libri illustrati, Rizzoli 2002
- Miklos Boskovits, Giotto born again, 1966
Masaccio su Quello di Arte: