Gian Lorenzo Bernini

Bernini, Autoritratto

(Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680)
Scultore, architetto, pittore, urbanista, scenografo e autore teatrale.

Maestri: Pietro Bernini (padre).

Allievi: Giuliano Finelli, Andrea Bolgi, Francesco Mochi, François Duquesnoy, Ercole Ferrata, Antonio Raggi, Giuseppe Mazzuoli.

Cronologia Minima:

  • Nasce a Napoli il 7 dicembre 1598. Il padre Pietro Bernini era scultore e pittore originario di Sesto Fiorentino che si era trasferito per lavorare nel cantiere della Certosa di San Martino; la madre Angelica Galante popolana napoletana.
  • Nel 1605, con la protezione del cardinale Scipione Caffarelli-Borghese, la famiglia di Gian Lorenzo si trasferisce a Roma. Il padre si mette a lavorare nei cantieri di Paolo V Borghese.
  • Nel 1615 scolpisce la Capra Amaltea, una piccola scultura che imita lo stile ellenistico. A soli sedici anni da prova di essere abile con lo scalpello.
  • Dal 1621 al 1625 scolpisce per villa Borghese i suoi gruppi scultorei ispirati alle storie classiche: Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David e di Apollo e Dafne.
  • Nel 1623 sale al trono Urbano VIII Barberini che rende Bernini impresario delle sue idee di trasformazione della città. Roma sta diventando una città barocca.
  • Tra il 1624 e i 1633 lavora al baldacchino di San Pietro.
  • Nel 1629 muore Carlo Maderno e Gian Lorenzo subentra nel completamento di palazzo Barberini.
  • Nel 1644 comincia il pontificato di Innocenzo X Pamphilj che non rinnova il sodalizio del papato. Bernini si vede togliere gli incarichi più importanti e addirittura abbattere i campanili che aveva progettato per san Pietro.
  • Il 1655 vede diventare papa Alessandro VII Chigi che, come Urbano VIII, aveva ben chiaro il progetto pontificio di trasformazione della città. Sono gli anni in cui si converte al cattolicesimo la regina Cristina di Svezia che si trasferisce  Roma e la città in quel momento diventa un vero e proprio teatro a cielo aperto. Per Bernini si apre una stagione di alte committenze.
  • Tra il 1656 e il 1657 definisce il progetto per piazza San Pietro.
  • Il 29 aprile 1665, con le pressioni di Luigi di Colbert in favore di Luigi XIV, Bernini ottiene il permesso papale per andare a Francia e ristrutturare il Louvre. L’impresa fu fallimentare e pochi mesi dopo, nell’ottobre dello stesso anno, ritornò a Roma.
  • Il 28 novembre 1680 muore a Roma all’età di ottantuno anni.

Caratteristiche dello stile:

  • Anche se impiegato in diversi campi dell’arte, Bernini non si distaccava mai dall’impostazione teatrale nelle sue opere. Che essa fosse scultura, pittura, architettura o apparato effimero, ogni tecnica entrava in sintesi con l’altra risultando un corpo unico, spettacolare.
  • Che si applichi nella scultura o in architettura, Bernini dota le sue opere sempre un senso di movimento che nasce dall’emozione dell’impatto, del colpo d’occhio. Tutto allestito come se fosse in una scena teatrale.
  • La sintesi delle arti portava l’artista a imitare la pittura con l’architettura attraverso quinte illusorie. La scultura si faceva pittura diventando policroma. La pittura imitava gli effetti della scultura e dell’architettura simulando statue e sfondati architettonici (quadratura)

Opere di riferimento:

Bibliografia:

  • Rudolf Wittkower, Bernini, lo scultore del barocco romano, Milano, Electa, 1990
  • Maurizio Fagiolo dell’Arco, Bernini con la collaborazione di Angela Cipriani, Roma, De Luca, 1981

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