Archivi categoria: Walkman

David: didattica della rivoluzione

L’arte educa alla politica e, dalla Rivoluzione Francese, il maestro di tutti, in Francia, fu Jacques-Lous David che, con i suoi quadri, insegnava ai rivoluzionari, e non solo, il valore etico ed estetico degli exempla virtutis.

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Il tempio romano, per tutti gli dei!

Il tempio dei romani è una grande novità rispetto al mondo antico: si può entrare dentro la cella, dentro la parte che era riservata ai sacerdoti. Dal tempio si capisce la grande architettura romana che era una architettura di interni.

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Le cose preziose di Simone Martini

La lezione di Giotto fece sbocciare l’arte di diversi artisti che iniziano ad interessarsi dell’umanità dei soggetti. Alcuni, come Simone Martini, riuscirono a intrecciare il nuovo con l’antico, con un fare elegante e prezioso.

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Dove i romani giocavano a palla

I romani, soprattutto quelli dell’impero, sapevano divertirsi e i luoghi del divertimento, degli spettacoli, dello sport erano costruiti con una certa maestosità. In questa puntata di Walkman si parlerà di teatro, di anfiteatro, di circo e di stadio.

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Giotto. Dall’oro alla carne

Giotto cambia la pittura dallo stile Bizantino a quello Rinascimentale. Attento ai sentimenti, alla prospettiva, alla carne. Un passaggio che abbandona il fasto dell’oro e che accoglie la maestria dell’artista.

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La ragione di Canova

Imitare, non copiare; portare “in sangue” l’arte degli antichi per aggiornarla al moderno. In questo modo Canova reinterpreta il mito in un processo creativo completamente moderno.

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Mesopotamia. La civiltà in un mattone

Si può concepire una civiltà senza una città? E una città, dal suo punto di vista, quanto contribuisce alla tessitura di una civiltà? In Mesopotamia si gettano le regole della vita civile, e forse questo è possibile grazie anche all’invenzione del mattone.

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Le regole di Vitruvio

Esiste una chiave di lettura per definire una costruzione architettura? La risposta a questa domanda l’ha già data l’architetto romano Marco Vitruvio Pollione quando ha scritto e dedicato ad Augusto il trattato più antico e più imitato della Storia dell’Arte, il De Architectura.

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Megaliti

Le più suggestive costruzioni preistoriche erano fatte di megaliti, grandi pietre tirate su a forza di braccia. Menhir, dolmen, cromlech; ognuno con una funzione e un significato.

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Leonardo in due mosse

Si può sintetizzare la ricerca di Leonardo in pochi punti? In realtà ne basta uno solo ma per la pittura ci sono almeno due concetti da considerare e riguardano l’uomo e la natura. Una teoria del tutto che ci arriva dal Rinascimento.

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L’eleganza di Duccio

Alla fine del XII secolo il finale dell’arte gotica stava lasciando la regola bizantina e si spostava verso il naturalismo. Tuttavia c’è chi si interessa a l’eleganza della linea e alla preziosità della pittura. È Duccio di Buoninsegna, il capostipite della scuola senese.

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L’invenzione della pittura

Nella preistoria l’arte è magia. C’è molto che va oltre la nostra idea dell’arte dietro le pitture rupestri, a cominciare dalla produzione artistica degli uomini delle caverne che avevano trovato uno strumento utilissimo per propiziare la caccia, attraverso il lavoro dello sciamano.

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Cemento

I Romani innovano l’architettura con l’utilizzo in grande scala del cemento. Un composto di sabbia e calce che da forza alle murature. Così, a Roma, iniziano le grandi costruzioni che sfruttano il cemento come legante.

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La forma dello spazio. Bramante

Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento gli artisti hanno portato ad un livello alto l’interpretazione dello spazio proprio con il perfezionamento della prospettiva. C’è un passo ulteriore che fu intuito ma che non venne mai formalizzato con le parole, ed è la connessione tra dello spazio e il tempo, e l’emozione di vivere l’architettura. Oggi parliamo di Bramante.

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Cimabue, l’ultimo bizantino

Cimabue è nato a Firenze nel 1240. La sua probabile formazione è stata nella bottega di Coppo di Marcovaldo, conosciuto per aver realizzato, tra le tante cose, il grande mosaico del battistero di san Giovanni davanti al duomo di Santa Maria del Fiore. Da Coppo di Marcovaldo Cimabue riprese il senso estetico di un classicismo bizantino che fino a quel momento era lo stile predominante. Con la sua crescita artistica Cimabue fu tra i primi a muoversi verso un cambiamento che si completerà con l’esperienza di Giotto: il passaggio dall’arte bizantina l’arte rinascimentale.

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La Venere e il cavernicolo

Torniamo indietro di 40.000 anni in cerca del momento in cui la scultura ha iniziato a formarsi attraverso la realizzazione di alcune statuette che oggi chiamiamo veneri paleolitiche. Piccoli oggetti realizzati in diversi materiali, in avorio, in pietra, in legno, in argilla, che dovevano assicurare prosperità. Realizzarle poteva determinare un futuro migliore a quei clan di esseri umani, anzi, di homo sapiens sapiens che si stavano staccando dalla savana e iniziavano a camminare sulla terra modificandola a loro piacere.

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Il metodo canoviano

L’umanesimo rinascimentale trova la sua esasperazione nell’illuminismo e nel pensiero positivista della fine del ‘settecento e per i primi vent’anno del XIX secolo. Ciò che era iniziato timidamente con una ripresa dell’identità e della centralità dell’uomo rispetto al divino, diventa nel periodo dei lumi l’estromissione di tutto quello che non appartiene al principio di realtà. Nasce un pensiero scientifico che analizza tutto quello che si può dimostrare con i cinque sensi.

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