Allineamento di Men Hir, V - IV millennio a.C.

Megaliti

Le più suggestive costruzioni preistoriche erano fatte di megaliti, grandi pietre tirate su a forza di braccia. Menhir, dolmen, cromlech; ognuno con una funzione e un significato.

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La parola megalite significa grande pietra ed è legata alla prima forma di architettura realizzata da uomini preistorici organizzati in piccoli gruppi di persone, in piccoli clan, che cooperavano nell’innalzamento di strutture sentite da tutti come utili.

Le strutture megalitiche sono migliaia e sparse in tutto il mondo. Per semplificazione sono state divise in tre categorie: i Menhir, i Dolmen e i Cromlech.

I Menhir

I Menhir sono le strutture più semplici. Menhir è una parola che deriva dal bretone antico. L’unione delle parole mèn, pietra, e hìr, alto, lungo. Significa pietra fitta, un monolite conficcato in verticale nel terreno. Spesso ci sono casi di menhir isolati tuttavia non sono rari i complessi architettonici composti da molti menhir allineati in lunghe file parallele. Anche nelle dimensioni i menhir hanno la loro particolarità: sono alti da poco meno di un metro fino a oltre dieci metri.

Con molta probabilità servivano per ricordare l’importanza del luogo: perché c’era stata una caccia favorevole; perché si ricordava qualche membro del clan defunto; perché era considerato semplicemente un posto  magico.

Allineamento di Men Hir, V - IV millennio a.C.
Allineamento di Men Hir, V – IV millennio a.C. Pietra Carnac, Bretannia

Ci sono dei casi, come l’allineamento di Carnac in Francia, nel quale alcuni menhir di diverse dimensioni sono stati schierati uno accanto all’altro in lunghe file parallele. Sembra una forma di sepoltura che ricorda un cimitero, ma poteva anche servire per delle attività rituali.

Il Dolmen

Più complesso del menhir è il Dolmen. Anche la parola dolmen deriva dal bretone antico e questa volta mette insieme la parola tòl, tavola e men, pietra. Anche se la traduzione più rapida e corretta è “tavola di pietra” il dolmen è un casupola composta da due o più lastre di pietra conficcate in verticale nel terreno e un’altra piatta superiore, appoggiata, messa a copertura.

Poteva essere un luogo per dei riti magici, per delle sepolture, oppure più semplicemente per ripararsi dalla pioggia. 

Dolmen della Chianca, 3400 – 600 a.C. Pietra calcarea, 1,80 x 2,40 x 10 m Bisceglie

In alcuni casi, come nel dolmen di Bisceglie, la struttura aveva di fronte un dromos un piccolo corridoio aperto che portava alla camera di pietra.

Il Cromlech

Per ultima però la struttura preistorica più complessa è il Cromlech. Questa parola, diversamente dalle altre deriva dal gallese unione di cròm, curvo e lèch, pietra. Il termine ricurvo descrive il fatto che il cromlech è formato cerchi di grandi pietre  verticali sormontate da   architravi altrettanto grandi.

Di questi l’uso per cui erano costruiti è più facilmente comprensibile e anche più interessante. Erano calendari astronomici che indicavano la posizione del sole durante l’anno e permetteva di sapere con precisione quando iniziava la stagione, un’informazione necessaria per organizzare la semina.

Anche se apparentemente antichi, i cromlech sono costruzioni più recenti di quanto si creda.

Stonehenge, 1800 - 1500 a.C.
Stonehenge, 1800 – 1500 a.C. Pietra calcarea, 31 m (diametro) Wiltshire

Il più noto di tutti, Stonehenge, è stato costruito non prima del 2500 a.C., ma più probabilmente intorno al 1500 a.C. perciò il prodotto di una società avanzata, probabilmente stanziale, sicuramente evoluta ma che non ha lasciato fonti scritte.

Il cromlech è costruito con uno archetipo della scienza delle costruizioni: il sistema trilitico. Tutta la struttura è formata da elementi di tre pietre ripetute in tutto il perimetro. Ogni trilite è formato da due pietre verticali, i piedritti, e una pietra orizzontale, l’architrave. 

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L’architettura preistorica non smette mai di comunicare il suo messaggio, basta saperlo leggere. Oltre a parlarci di lei, l’architettura megalitica ci dice anche delle persone che l’hanno tirata su. Sicuramente non erano dei grezzi cavernicoli, come siamo abituati a pensare quando diciamo preistoria; ma era gente che aveva un proprio linguaggio complesso al punto da riuscire a coordinare lo sforzo comune per issare queste pietre pesantissime, che pesano fino a 300 tonnellate, e a metterle in posizione nel posto giusto. 

Nella preistoria l’essere umano, con l’architettura, stava plasmando il proprio mondo.

Articolo e podcast realizzati da Michelangelo Mammoliti

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