Il naturalismo si raggiunge un passo alla volta. Tra gli artisti del trecento c’è chi, con la sua attività, ha fatto tanta strada al punto da arrivare ai confini di una pittura che è già rinascimentale, mostrando a tutti l’umanità che c’è dietro il sacro. Oggi a StArt vi racconterò di Simone Martini, pittore senese.
Simone Martini, Maestà, 1312 – 1315 Affresco (con applicazioni di metallo, vetro, foglia e altri materiali), 763×970 cm Palazzo Pubblico, Siena
Duccio di Buoninsegna, Madonna in Maestà, 1308 – 1311 Tempera su tavola,v211×426 cm Museo dell’Opera Metropolitana del Duomo, Siena
Simone Martini, San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d’Angiò, 1317 c.ca Tempera su tavola 250×188 cm Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
Simone Martini e Lippo Memmi, Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita, 1333 Tempera e oro su tavola, 305×265 cm Uffizi, Firenze
VALORIZZARE,PROMUOVERE,RESTAURARE e CONSERVARE,DIFENDERE,ATTIVARE TUTTO IL PATRIMONIO-STORICO-ARTISTICO-ARCHITETTONICO-NATURALE ITALIANO per la salvezza dell'ITALIA-
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )