Imitare o copiare, questo è il problema. Dalla fine del settecento gli artisti sono chiamati a confrontarsi con l’Antico che ritorna sempre, questa volta con i volti di Grecia e Roma. C’è chi si limita a fare il copista e invece chi interpreta il passato rendendolo contemporaneo. Oggi su StArt parleremo di Antonio Canova, l’artista che aveva l’antico in sangue.
Antonio Canova, Dedalo e Icaro, 1777-89, Marmo bianco, h.220 cm, Venezia, Museo Correr
Antonio Canova, Teseo e il minotauro, 1781-1783 Marmo ,h.145,5 cm Victoria and Albert Museum, Londra
Antonio Canova, Amore e Psiche, 1787-93, marmo bianco, 155 cm, Louvre, Parigi
Antonio Canova, Paolina Borghese, 1808, Marmo Bianco, 92×200 cm, Roma, Galleria Borghese
Antonio Canova, Monumento Funebre a Maria Cristina d’Austria, 1798-1805 Marmo, h.574 cm Augustinerkirche, Vienna
VALORIZZARE,PROMUOVERE,RESTAURARE e CONSERVARE,DIFENDERE,ATTIVARE TUTTO IL PATRIMONIO-STORICO-ARTISTICO-ARCHITETTONICO-NATURALE ITALIANO per la salvezza dell'ITALIA-
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )