Musei Capitolini, Roma. 2 ottobre 2015 – 10 gennaio 2016
Inizia a Roma oggi la mostra su tre grandi artisti che hanno segnato l’arte del Rinascimento e del manierismo monento in cui l’artista suscitava emozioni attraverso lo strumento del disegno puramente intellettuale e di invenzione, confrontandosi in maniera ineguagliabile con la natura al punto che l’epitaffio che ricorda il giovane di Urbino recita così: “Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di essere vinta; ma ora che è morto teme di morire”.
Suoi eredi artistici sono Francesco Mazzola, al secolo Parmigianino, considerato dai contemporanei la reincarnazione di Raffaello; Federico Barocci, proveniente anche lui da Urbino, acclamato nel ‘500 come il più abile conterraneo.
Quella di Parmigianino e di Barocci, non è imitazione di Raffaello, bensì rielaborazione di un pensiero attraverso la pratica delle linee e la maestria del colore.
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